Con più di mille oggetti esposti, il Reddot museum, rappresenta una tra le più vaste collezioni del design contemporaneo mondiale.

L’esposizione viene allestita per la prima volta nel 1955 dalla famiglia Krupp all’interno della Kleine Haus ad Essen, laddove i più impensabili oggetti di uso giornaliero trovavano posto in uno spazio di circa 4000 metri quadrati. Caratteristica dell’esposizione era che tutto ciò che si presentava alla vista del visitatore poteva essere facilmente riconosciuto, perché già esistente nella propria abitazione.

Ancora oggi, ciò che distingue tutti i prodotti esibiti di comune utilizzo nella vita quotidiana, è il loro inequivocabile design, risultato di quattro indispensabili fattori: la qualità del funzionamento, l’estetica, l’uso e la responsabilità.

Ogni anno una commissione di esperti, indice una gara internazionale di design, per conferire il sigillo di qualità del “reddot” agli oggetti che rispondono ai requisiti stabiliti dalla giuria, cosicché i progetti vincitori possano essere riuniti nel Museo.

Dal 1996, l’intera collezione si trasferisce in uno dei più imponenti centri industriali di Essen, nell’edificio sede del generatore elettrico  dell’immenso stabilimento minerario di carbone a Zeche Zollverein, in un ex bollitore e  distilleria, che conserva ancora oggi tutte le caratteristiche della sua originaria destinazione, con pistoni, ingranaggi, e meccanismi ingegnati per la creazione del vapore. L’allestimento della mostra trova i suoi spazi inserendosi con rispettoso distacco all’interno dell’oscuro manufatto, stabilendo dialoghi inusitati tra i nuovi elementi leggeri e bianchi con l’originale contenitore, corroso dal tempo e indorato dalla ruggine. Sir Norman Foster, autore di questo delicato intervento, gioca con piani orizzontali fluttuanti tra gli immensi vuoti, ricavati da tagli attenti tra le lamiere esistenti, giocando con i contrasti, non solo di materia ma anche di luce. Come nelle migliori rappresentazioni teatrali, i nostri oggetti calcano la scena illuminati da una luce gentile che ce li lascia scoprire nell’oscurità.  Vasche da bagno appese tra i tubi, o aspirapolvere appoggiate su scale a pioli, automobili e  scrivanie sospese nello spazio, computer, telefonini, sellini per le biciclette e scarponi da sci, come attori protagonisti di un insolito racconto, recitano la loro parte, orgogliosi del proprio ruolo e della loro rinnovata figura. Creazioni, d’uso comune, la cui forma e funzione sono il risultato di anni di studio e di sperimentazione, e che riflettono l’evoluzione dei tempi e dei nostri stili di vita, divenuti ogni giorno più dinamici.

L’esposizione permanente presenta ogni anno nuovi prodotti. In particolare, a Dicembre, a seguito del concorso “red dot” indetto dal Museo, nuovi oggetti si integrano a quelli già presenti, quali attori emergenti sul palcoscenico di un antico bollitore.

Maria Elena Fauci, Architetto e Editor di Aa